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ASSOCIAZIONE NAZIONALE IMPRESE FUNEBRI ARTIGIANE

Un'associazione di artigiani che rivendica il diritto-dovere di tutelare il valore etico della onoranza funebre artigiana. L'aspetto fondamentale che caratterizza la qualifica di artigiano funebre è il " sollevare i familiari dolenti dalle incombenze relative al lutto subito, facendo ricorso a tutte le proprie doti umane e professionali". L'ANIFA rappresenta un mondo di artigiani qualificati in libera concorrenza fra loro, il cui destino dipende dalla bravura con cui producono i servizi, vincolati ad un'etica intrinseca al mestiere che hanno scelto.

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Nel 2002 il compianto Avvocato Antonio Sala, validissimo consulente legale della categoria, depositava presso il TAR del Lazio un magistrale ricorso contro Ministero dell'Interno e Ministero della Salute. Il ricorso fu vinto, ma la cosa più importante fu come l'avvocato Sala argomentò le ragioni della categoria e sopratutto come descrisse puntualmente i caratteri speciali del comparto funebre. Nel corso degli anni purtroppo i timori dell'avvocato si sono rivelati esatti, ma a differenza di quegli anni la categoria non è in grado e non è all'altezza di tutelare le ragioni speciali della sua esistenza "millenaria" L'ANIFA con orgoglio e ambizione accetta l'eredità di una rappresentanza sindacale combattiva, con idee chiare, libera dalle pressioni di squallide lobby, sempre schierata dalla parte degli artigiani funebri e delle famiglie dolenti.
 Di seguito riportiamo i passaggi più interessanti del ricorso del 2002:
E' tuttavia noto, per esperienza millenaria, che il trasporto funebre non viene considerato un mero atto materiale di traslazione di un feretro, pur con decoro, ma il momento centrale di un rito, che i parenti e gli amici del defunto allestiscono liberamente a proprie esclusive spese e cure, secondo i propri sentimenti di affetto, le proprie convinzioni etiche e religiose e secondo le proprie capacità economiche... Certamente da Napoleone in poi, (è superfluo ricordare il carme del Foscolo), salve le parentesi dolorose del totalitarismo, la somministrazione di carri speciali e di beni ed arredi (casse, fiori, oggetti d'arte ecc...) è stata affidata alla libera scelta dei dolenti ed alla capacità di liberi imprenditori di soddisfare, in libera concorrenza, le legittime richieste della clientela... Il Cimitero è un bene demaniale, la sua conduzione, e manutenzione, è funzione (non servizio) del Comune.Il conferimento in uso dello spazio per la sepoltura (terra-loculo) è in regime di concessione demaniale, che non ha giuridicamente nulla a che vedere con i pubblici servizi. L'atto materiale, con l'allestimento dei relativi mezzi operativi e strutturali, dell'inumare e tumulare è una funzione necessitata ineludibile e niente affatto a "richiesta" individuale (ad esempio i carabinieri, anche se chiamati, non prestano servizi, ma espletano funzioni d'ufficio). Non esiste palesemente alcuna altra operazione, o prestazione, che abbia una qualsiasi rilevanza di interesse pubblico. I privati, esclusivamente con mezzi propri e con operatori di propria esclusiva fiducia, provvedono (ed hanno sempre provveduto) a posare lapidi, tombe, cappelle ecc... e a farne manutenzione...
L'istituzione di fantomatici servizi cimiteriali, eretti in pubblico servizio, può avere purtroppo soltanto l'evidente finalità di chiudere il cerchio, con la pubblicizzazione dell'intero comparto produttivo funerario, mediante assorbimento di tutto il ciclo, che va dalle prime operazioni che seguono la morte, sino alla sepoltura con quanto connesso (addirittura sino alla esumazione, o estumulazione finale con smaltimento dei resti). ...  E' fin troppo facile capire che, riducendo il tutto alla figura del pubblico servizio, alle tariffe, ai diritti fissi e quant'altro, alle concessioni, alle gare d'appalto ecc..., cade il sistema privatistico articolato su migliaia di piccole e medie imprese, mentre l'intero mercato va nelle mani di pochi e potenti gruppi finanziari. E a questo punto non importa se le concentrazioni siano pubbliche, o private, perchè il monopolio non è un male che si edulcora, o si aggrava, a seconda dei nomi dei monopolisti. Quel che conta è il danno che ne conseguono i consumatori dalla negazione della legge fondamentale di mercato della domanda e dell'offerta e l'effetto sostanziale preclusivo della intrapresa economica di almeno 4000 piccole e medie imprese del settore, con i relativi effetti sull'occupazione... 
Sono altresì qualificate, anche dal punto di vista fiscale, quali imprese artigiane, all'orchè allestiscono il servizio completo di onoranza funebre, normalmente incentrato sul rito comunemente definito funerale (allestimento della camera ardente, predisposizione di paramenti, trasporto del feretro con carri speciali, predisposizione del feretro, messa in opera di addobbi floreali, arredi sacri ecc.)....    Il rapporto con i dolenti è per lo più di natura strettamente fiduciaria, giacchè investe momenti delicatissimi di intimità e di dolore. Questi profili professionali e strutturali spiccati, resi evidenti dal comune buon senso, hanno configurato nel tempo il settore, de quo.


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