Il Grillo Parlante

Sono anni che l’ANIFA propone parole di verità, sono anni che l’ANIFA è ignorata dal mondo della politica, della burocrazia e dell’informazione.
Può dipendere in parte da nostre carenze, ma certamente la motivazione predominante per la quale l’ANIFA è ignorata dipende dai contenuti della sua comunicazione, i quali contenuti se ascoltati metterebbero fine al Racket del caro estinto.
Il settore dell’Onoranza Funebre artigiana è al 100% vittima di tale deriva, le percentuali sono totalmente differenti se si prende in considerazione la fetta di mercato piccola nei numeri ma imponente nel fatturato delle fantomatiche imprese, consorzi, centri servizi “strutturati”. In tutte le legislature compresa quest’ultima del cambiamento i nostri illustri e lungimiranti politici hanno sempre assecondato gli interessi dei “strutturati” a danno degli artigiani.
L’attività di Onoranza Funebre trova la sua ragion d’essere nella costruzione di un rapporto di fiducia con le famiglie dolenti, il fatto che nel momento del lutto il cittadino ha il diritto di essere scosso, ha il diritto di poter concentrarsi sul proprio dolore e non essere distratto da problematiche esterne rappresenta il cuore del contratto tra l’imprenditore ed il cittadino dolente. In quelle realtà devastate dalla corruzione l’Onoranza Funebre non può esistere perché il rapporto che si instaura non è di fiducia ma è accompagnato da fenomeni criminali e corruttivi i quali non rispondono alle esigenze delle famiglie ma nascono per le esigenze delle famiglie. Il Racket nasce per approfittarsi delle necessità dei cittadini dolenti, l’Onoranza Funebre Artigiana nasce per sollevare le famiglie dolenti da tutte le incombenze relative al lutto subito.
In un paese civile un mestiere così delicato che risponde ad esigenze così importanti non sarebbe lasciato al suo destino in una giungla pregna di malfattori corrotti e criminali, in un paese civile un mestiere così importante sarebbe coccolato dallo Stato con leggi apposite che prevedono l’accesso al mestiere solo a chi è in grado di vantare idoneo percorso scolastico di base (l’Anifa auspica un corso di laura specifico) ed un altrettanto idoneo percorso formativo pratico da poter svolgere preferibilmente all’interno delle realtà artigiane già presenti.
Gli attori principali dei Racket pur non rappresentando la categoria sono quelli più ascoltati nelle stanze del potere, la loro religione impone di considerare l’Onoranza Funebre quale problematica di carattere sanitario, questa cretineria mai messa in dubbio da alcuno ha prodotto la deriva delle leggi regionali sull’attività funebre, una cretineria contraria alla costituzione ed alla normativa europea. Il fatto che alcun governo nazionale, alcuna regione, alcun burocrate regionale, alcun politicante regionale sia stato sfiorato dal dubbio che tale attività rientrasse nella sfera delle attività produttive e come tale dovesse essere regolamentata con apposita normativa nazionale è difficile da comprendere e da credere.
Gli scandali dei racket sono ferite profonde che non toccano semplicemente un comparto economico, gli scandali dei Racket toccano nel profondo le ragioni della convivenza civile di una nazione, le profonde corruzioni sono così gravi da ledere il diritto stesso all’esistenza di uno Stato di diritto. Quando un operatore sanitario quadrupla, quintupla, sestuplica, settuplica e addirittura decuplica il proprio reddito vendendo la morte al miglior offerente è in grado di esercitare il proprio lavoro in maniera indipendente? L’operatore sanitario può concentrarsi nella cura del malato senza pensare al guadagno scaturente dalla morte del paziente? 
Alla luce dell’ennesimo scandalo del Racket del caro estinto ( Bologna Ospedale S. Orsola e Maggiore) vorremmo fare queste domande al Presidente della Repubblica e condividere con lui alcune riflessioni sullo stato etico e morale dell’amministrazione pubblica e del Parlamento italiano.
Il fatto che ad oggi neanche si è incominciato a parlare di onoranza funebre quale attività produttiva speciale ma si continui a considerarla esclusivamente una problematica igienico sanitaria, è la prova provata della mancanza di volontà del potere politico di perseguire interessi generali, e rimanere ostaggio di macabri interessi di parte.
L’ANIFA non nasce per imporre idee e testi di legge, l’ANIFA è nata per introdurre parole di verità dalle quali far scaturire una riflessione autonoma, onesta e trasparente utile a creare le condizioni per redigere una normativa ispirata all’interesse generale.


Paolo Rullo

Segretario ANIFA



ADESIONI 2019