Nelle città italiane si può vedere
di tutto dalle schiave del sesso mercificate nelle strade cittadine, allo
spaccio di stupefacenti praticamente ovunque, è stato legalizzato il gioco d’azzardo
e adesso è possibile trovare locali in qualsiasi quartiere; in un contesto del
genere mai avremmo pensato che l’apertura di “Sale per il Commiato”, strutture
attrezzate per consentire ai cittadini poter piangere i propri cari in luoghi alternativi alla propria abitazione, fosse considerato così scandaloso. “… gli immobili perderebbero
valore; … non è bello vedere la morte tutti i giorni; … creerebbe problemi al
commercio nella zona; … porta iella; … sono attività indelicate da permettere in
città.” Praticamente l’evento lutto che
colpisce circa cinquecentomila famiglie italiane all’anno è qualcosa di più
scandaloso e dannoso della prostituzione, dello spaccio di droga e del gioco d’azzardo
a tal punto che è meglio lasciare i locali a marcire vuoti che affittarli ad un
imprenditore funebre per allestire una semplice “Sala del Commiato”. Gli svergognati ritengono lecito l’apertura
delle sole “Case Funeraria” da ghettizzare però in zone fuori dai centri
abitati; “Casa Funeraria” è un termine derivante dalle “Funeral Home”
americane, strutture e realtà totalmente antitetiche a quella italiana. Gli
svergognati ritengono lecito solo il centro commerciale della morte un luogo
dove accentrare tutte i lutti della città, un parco giochi della morte. La questione è solo apparentemente banale,
favorire e incentivare la propensione all’investimento di categorie artigianali,
favorirne una strutturazione virtuosa tale da elevare la qualità dei servizi, dovrebbe
essere una aspirazione della politica nazionale, se poi questo avviene in un
comparto economico dove tale evoluzione andrebbe a contrastare efficacemente fenomeni
distorsivi ed illegali come i Racket del caro estinto, oltre ad una aspirazione
dovrebbe essere una priorità politica. Al contrario abbiamo rilevato una
colpevole superficialità dal mondo politico istituzionale sconfinante nel
pregiudizio se non nella “scaramanzia” molte volte in buona fede altre in
malafede. Ritenere un settore artigianale di
tale importanza non meritevole di sviluppo perché portatore di iella o addirittura
di disonore al tessuto cittadino è una scelta politico-amministrativa da “SVERGOGNATI”. Conosciamo gli ambienti ai quali
uno sviluppo virtuoso del settore funebre artigiano è indigesto, conosciamo la
loro tecnica diabolica di lupi travestiti da pecore, ma la politica, la
democrazia ha il compito primario di smascherarli e non cadere in tentazione. L’ANIFA chiede al Parlamento
italiano di addrizzare la schiena ed occuparsi del settore funebre in maniera
seria e virtuosa difendendo uno degli ultimi settori artigiani ancora attivi
sul territorio nazionale con dignità ed orgoglio, evitare l’ennesimo tradimento
del popolo a vantaggio di poche realtà che nulla hanno a che vedere con l’interesse
generale. Siamo alla fine di un anno che ha
visto l’ANIFA insieme alla SIFA sedersi in tutti i tavoli e cocciutamente
rivendicare i diritti non solo di un comparto economico artigiano ma anche e
forse soprattutto il diritto dei cittadini alla libertà di scelta, è ormai
evidente anche ai più sprovveduti che il mercato libero si sta trasformando in
un boomerang dove l’unica libertà garantita è quella di fregare il cittadino,
chi trama per l’insediamento sempre più capillare di oligopoli e monopoli mascherati
da mercati liberi ne pagherà conseguenze politiche sempre più dure. Possiamo citare l’allarme di questi
mesi sul termine del mercato tutelato dell’energia elettrica e sull’allarme che
il mercato libero comporterà aumenti sostanziali sui prezzi delle bollette,
ebbene questo è proprio l’obiettivo degli svergognati creare finti mercati
liberi per aumentare il costo dei servizi, se un mercato è libero e
concorrenziale come è possibile che i prezzi aumentino, i prezzi aumentano perché
evidentemente quel mercato non è così libero e concorrenziale come vogliono farci
credere. Nel settore funebre si cerca di
fare proprio questo, eliminare l’unico mercato realmente concorrenziale e
libero per sostituirlo con un mercato modellato da norme illiberali e
illogiche il cui unico scopo è la cancellazione della concorrenza quella vera e
quella virtuosa sostituirla con una di facciata con l’unico risultato dell’aumento
dei prezzi e della riduzione dei servizi. I nostri toni in alcuni passaggi
molto duri nei confronti della politica non vogliono essere un esercizio di
antipolitica o di sterile critica, al contrario, devono essere interpretati
come una autentica richiesta di aiuto, l’ANIFA insieme alla SIFA Campania e al
CLAAI è pienamente consapevole che solo per via politica è possibile tutelare il
comparto, sappiamo con chiarezza chi sono i reali nemici e soprattutto siamo
pienamente consapevoli che senza l’aiuto della politica non potremo farcela,
non siamo autosufficienti, siamo altrettanto consapevoli e convinti che la
tutela del settore funebre artigianale sia coerente con la tutela dell’interesse
generale a cui il Parlamento è vincolato. Un sincero augurio di sereno Natale e allegro anno nuovo a tutti, soprattutto ai nostri nemici, perchè non sanno quello che fanno. Paolo Rullo Segretario ANIFA
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