Lavoro, controlli crollati del 34%

Lanciano 17 Febbraio 2018
 
Riprendiamo alcuni passaggi dell'articolo pubblicato su "Ilfattoquotidiano.it" volutamente non aggiungiamo alcun commento.
 
Sono diminuiti anche nel 2017 i controlli sui luoghi di lavoro, quelli che servono a scovare le aziende che impiegano dipendenti “in nero” o che violano le norme sulla sicurezza... Se nel 2016 sono state condotte verifiche su 192mila imprese, nei dodici mesi successivi si sono fermate a 160mila, con un calo del 16%. I datori non in regola con i contributi, con l’assicurazione del proprio personale o con le norme di sicurezza hanno sempre meno possibilità di ricevere una sgradita visita.
 
La nascita di un altro ente ispettivo non ha arginato questa discesa. Anzi, la nuova organizzazione della materia, disegnata dal Jobs Act nel 2015, ha favorito il trend negativo. Il 2017 è stato l’anno che ha visto l’esordio dell’Ispettorato nazionale del Lavoro. Prima della riforma targata Giuliano Poletti, i controlli erano svolti da tre soggetti diversi e autonomi tra loro: i funzionari del ministero sindacavano sul rispetto delle norme sul lavoro, quelli dell’Inps su quelle previdenziali e infine gli addetti alla vigilanza dell’Inail si occupavano di sicurezza. Ognuno era competente nel proprio settore. Per il governo, però, così si rischiava la duplicazione delle ispezioni, con spreco di denaro pubblico. Così la decisione è stata quella di far nascere l’Ispettorato, un organo che sulla carta dovrebbe semplificare le procedure e coordinare l’agire dei tre enti.
...negli ultimi mesi gli ispettori di molte province hanno deciso di non andare più in missione con la propria automobile, perché ritengono che “manchi una programmazione delle attività”. La verità è che le auto a disposizione per fare le verifiche nelle aziende non ci sono. E gli ispettori non vogliono più usare il proprio veicolo. Quindi il personale si sposta solo con i mezzi pubblici. Cosa che rallenta ancora i controlli.
...molti ispettori, soprattutto dell’Inps, pensano che il futuro sarà ancora più complicato. Da giugno 2018, come previsto da un decreto del ministero del Lavoro, sarà l’Ispettorato a programmare la vigilanza di tutto il personale ispettivo, anche quello di Inps e Inail. In pratica, il nuovo ente avrà in mano il portafogli: le spese per tutte le missioni (per esempio i rimborsi chilometrici) dovranno essere prima autorizzate dall’Ispettorato. Una novità che ha provocato la rivolta dei funzionari Inps e Inail ...“Il precedente sistema era duttile – racconta un ispettore Inps – operavamo con il capo team di vigilanza e, all’occorrenza, eravamo noi stessi a segnalare aziende a rischio affinché partisse immediatamente l’accertamento. Con l’istituzione dell’Ispettorato, questo tipo di accertamento è impossibile, l’Inps non può decidere autonomamente di effettuare un controllo, perché deve darne comunicazione alla Direzione territoriale dell’Ispettorato prima di intervenire”.
...non era necessario far nascere un nuovo ente, perché per evitare i controlli a doppione sarebbe bastato unificare gli archivi informatici di ministero, Inps e Inail, come tra l’altro previsto (ma mai attuato) con una legge approvata nel 2004. La moltiplicazione di soggetti, invece, almeno per ora, sembra aver spuntato le ali alla rete dei controlli. Non proprio uno scenario auspicabile in un Paese che deve fronteggiare una serie di problemi nel mondo del lavoro, come gli occupati in nero, gli infortuni mortali denunciati all’Inail e i fenomeni del caporalato, delle false cooperative e degli appalti illeciti.

(Fonte: ilfattoquotidiano.it)