LA GOCCIA CINESE

Come una goccia cinese l’ANIFA continua a battersi su principi di libertà, di rispetto ed onorabilità del mestiere dell’Onoranza Funebre, come una goccia cinese l’ANIFA si oppone a chi vorrebbe trasformare un mestiere artigiano in un’industria, in una cinica catena di montaggio della morte.

A differenza dell’ANIFA i rappresentanti dell’industria funebre trovano sponde in Parlamento, ad ogni legislatura vengono riproposti i medesimi progetti di legge con medesimi obiettivi, eliminare la struttura artigianale del comparto.

L’ANIFA a differenza dell’industria funebre è fortunatamente ascoltata dalle autorità a garanzia dei diritti dei cittadini, ANTITRUST ed ANTICORRUZIONE.

In Parlamento anche in questa legislatura è in discussione un progetto di legge ispirato dall’industria funebre che risponde alle esigenze di poche decine di imprese italiane lasciando del tutto inascoltato il resto del comparto.

E’ evidente che in Parlamento abbiamo difficoltà a farci ascoltare, questa situazione potrebbe cambiare se i nostri ricorsi al TAR arriveranno a sentenza, forse nel 2021 le prime sentenze potrebbero esserci. A quel punto la discussione sul comparto funebre acquisterà una dignità ed uno spessore diverso, le mistificazioni e le strumentalizzazioni che siamo costretti a subire verrebbero spazzati via.

Come una goccia cinese continuiamo a perseguire il nostro obiettivo fondamentale, poter parlare di Onoranza Funebre con parole di verità, seguendo principi di libertà in un contesto di reale legalità e leale concorrenza.

Non abbiamo mai cercato scorciatoie, la strada lunga ed impervia non ci ha mai spaventato perché abbiamo sempre saputo sin dall’inizio dove volevamo andare, la meta finale è ben chiara ai nostri occhi.

Il 2020 è stato un anno molto duro, è stato molto difficile mandare avanti l’attività sindacale in piena pandemia ma non ci siamo tirati indietro, abbiamo cercato di dialogare con le Istituzioni in momenti di drammatica confusione e disorientamento, abbiamo cercato di dare il nostro contributo con lealtà e disponibilità.

Ringraziamo tutti gli associati che hanno voluto confermare la loro fiducia nei nostri confronti anche quando era impossibile fare assemblee, quando era impossibile toccare con mano il nostro lavoro ed impegno.

Noi non dobbiamo e non è necessario combattere gli interessi del mondo dell’industria del caro estinto ma non possiamo permettere che nei tavoli dove si discute e si decide del destino del Comparto funebre si siedano solo loro che al massimo rappresentano il 5% della categoria.

Permettere all’ANIFA di sedere nei tavoli che contano significa permettere al Parlamento, al legislatore di conoscere la verità, significa vincolarlo al suo dovere ovvero perseguire interessi di carattere generale e non interessi di piccole o grandi lobbies. Sappiamo che a livello locale, gruppi di imprese si uniscono per tutelare i propri interessi ma nei tavoli nazionali a parte l’ANIFA non c’è nessuno che tuteli le imprese artigiane.

La Campania in questi anni è un laboratorio politico dove poter osservare le conseguenze di norme imposte dai rappresentanti dell’industria funebre. L’esplosione di una burocrazia costosissima ed assurda ha reso il lavoro degli imprenditori ancora più complicato; è diventato complesso e ancora più costoso mettere in regola il personale con il risultato che chi lavora onestamente ha visto aumentare notevolmente le spese mentre chi lavora in maniera disonesta lo continua a fare indisturbato con ancora più vantaggio sugli altri. 

Si può sostenere l’ANIFA con un apporto fattivo sul territorio e con il versamento della quota associativa che anche quest’anno è di €200,00.

La quota può essere versata con bonifico bancario alle seguenti coordinate:

BANCA POPOLARE DELL’EMILIA ROMAGNA Filiale di Fossacesia 

IT51W0538777680000000428610