QUESTA VOLTA IL RISCHIO E’ REALE

L’ANIFA nasce per rivendicare principi di libertà, rispetto ed onorabilità del mestiere dell’Onoranza Funebre, si oppone a chi vorrebbe trasformare un mestiere artigiano in un’industria, in una cinica catena di montaggio della morte.
L’attività artigianale nel suo complesso è sotto attacco da decenni in Italia, oltre al regime fiscale una delle armi più efficaci è la deriva burocratica.
Burocrazia idealmente ispirata alla tutela dell’interesse generale, alla sicurezza del cittadino ma sempre più spesso trasformata in un’arma efficacissima per inventare astruse regolamentazioni esclusivamente strumentali al raggiungimento dell’obiettivo ovvero la distruzione del tessuto economico artigiano.
Su questi presupposti, nonostante le scarsissime risorse finanziarie e in totale solitudine, si è cercato di buttare qualche granellino di sabbia in un infernale ingranaggio il cui scopo finale è stritolare l’impresa funebre artigiana che rappresenta più del 90% del comparto.
Oggi uno dei granellini sembra stia graffiando leggermente l’ingranaggio, non possiamo ancora dire se sarà in grado di arrecare danno o fare solo rumore, ma una cosa è certa oggi il rischio di fare danno è concreto.
Il 6 luglio 2021 il TAR Campania in udienza pubblica si occuperà del ricorso ANIFA (la SIFA Associazione campana di riferimento non era ancora nata ma Pino Carbone suo futuro Presidente nonché fondatore poté agire tramite l’ANIFA).
Il ricorso impugna una delibera del Comune di Napoli in applicazione della normativa regionale di riferimento. Il ricorso evidenzia la banale irregolarità della normativa regionale e di conseguenza della delibera comunale, la evidente contrarietà a normative europee e nazionali di tutela della libera concorrenza, della libera iniziativa economica.
Nel ricorso vengono ribaditi principi fondamentali ed assoluti senza i quali un paese non può definirsi democratico e unitario, le eccezioni presentate sono gravi e inquietanti.
Il rischio che il TAR possa entrare nel merito è reale, questo evento da all’ANIFA il senso della sua esistenza, da ragione a chi nonostante l’immensità della montagna da scalare ha deciso di non rinunciare.
L’8 luglio faremo un’Assemblea Generale in presenza, il nostro auspicio è di avere per quella data notizie interessanti, ci riuniamo ancora perché l’ANIFA è nata per uno scopo ambizioso, nobile, forse utopistico ma il “Rischio” questa volta è reale e noi ne siamo orgogliosi.
Si può sostenere l’ANIFA con un apporto fattivo sul territorio e con il versamento della quota associativa che anche quest’anno è di €200,00.
La quota può essere versata con bonifico bancario alle seguenti coordinate:
BANCA POPOLARE DELL’EMILIA ROMAGNA Filiale di Fossacesia
IT51W0538777680000000428610