TAR Abruzzo forse è la volta buona

Il 23 dicembre 2014 la regione Abruzzo approva la delibera di Giunta n.873 (Requisiti per l’accesso ai percorsi formativi) in attuazione della legge regionale n. 41/2012. Il 15 aprile 2015 l’ANIFA deposita il ricorso contro la delibera di giunta ed eccepisce profili di incostituzionalità per alcuni articoli della legge regionale n.41/12012. La legge regionale 41/2012 è una legge importante alla cui stesura partecipò attivamente l’AIFAM (associazione regionale da cui nacque l’ANIFA). La legge 41/2012 è importante perché riconosce e regolamenta il “Trasferimento salma” ovvero il servizio che permette di spostare le salme durante il periodo di osservazione. La legge 41/20212 ha però un grave difetto non ha rispettato e riconosciuto la professionalità degli imprenditori funebri abruzzesi, non ha riconosciuto il loro ruolo di formatori primari ovvero di mastri artigiani. Oggi al contrario in questo terribile periodo di emergenza sanitaria si da per scontato e si pretende che gli operatori funebri siano in prima linea e risolvano tutti i problemi che spesso la sanità pubblica ha difficoltà ad affrontare senza la collaborazione della categoria. 

Sono passati più di 5 anni ed ancora non abbiamo avuto risposta dal TAR Abruzzo, però in questi giorni c’è una novità il TAR ci ha contattati per verificare se ancora siamo interessati ad un suo pronunciamento. Ovviamente rispondiamo che dopo 5 anni un suo pronunciamento è ancora più fondamentale non solo per l’Abruzzo ma per tutte quelle Regioni nelle quali sono state approvate leggi che hanno mortificato la Costituzione Italiana, che hanno mortificato il comparto funebre e soprattutto mortificato la professionalità degli operatori funebri senza risolvere nessuno dei problemi endemici della categoria che nella sostanza derivano dalla totale assenza di un sistema valido di controlli.

Anche in Campania siamo in attesa di una pronuncia del TAR sugli stessi principi di costituzionalità, se la giurisprudenza verrà incontro alle nostre tesi potremo disporre di armi importanti, e finalmente avere una voce forte ed autorevole nella proposta di una norma nazionale di riordino del comparto funebre italiano che finalmente vada incontro alle esigenze della categoria e dei cittadini dolenti senza scorciatoie o derive lobbistiche.


Paolo Rullo 

Segretario ANIFA