Principi
ispiratori
1
Difesa della struttura artigianale del
settore:
Il
comparto funebre è caratterizzato da una significativa numerosità di imprese
(circa seimila) che ovviamente pone dei problemi di gestione di una concorrenza
corretta e leale ma al tempo stesso è la principale arma che il comparto
possiede per resistere all’attacco di interessi oligopolistici e monopolistici.
I
settori artigiani e commerciali italiani da decenni sono sotto attacco,
politiche fiscali e regolamentazioni cervellotiche hanno avuto ed hanno l’unico
obiettivo di complicare la capacità di queste imprese di stare sul mercato.
L’avvento dei portali telematici e del commercio on line dietro i quali
prosperano multinazionali potentissime in alcuni ambiti ha determinato l’azzeramento
di interi settori produttivi artigianali.
Il
comparto funebre finchè manterrà l’attuale assetto basato sulla numerosità di
imprese artigiane e sulla capacità di garantire un servizio alle famiglie
capillare basato sul rapporto umano di fiducia ha tutti gli strumenti per
resistere e prosperare.
2
Riconoscimento e tutela professionale:
La
caratteristica peculiare del mestiere di imprenditore funebre, in un contesto
di mercato strutturato su una numerosità significativa di imprese, è quella di
servizio alla persona. L’imprenditore funebre è chiamato in un momento
particolare della vita delle famiglie, la famiglia si rivolge all’imprenditore
funebre perché ha bisogno che qualcuno la assista in tutte le incombenze
necessarie per il lutto subito. Vista la particolare situazione psicologica
del cittadino dolente l’imprenditore funebre interviene per
provvedere alle incombenze che non è in grado di adempiere o
preferisce delegare a terzi per poter vivere il lutto in maniera più serena.
L’esistenza
della “famiglia dolente” e la necessità per legge della sua tutela sono il presupposto affinché l’imprenditore funebre garantisca alla collettività una
formazione di base; la norma deve chiarire in maniera esplicita ed incontrovertibile che le problematiche igienico-sanitario e le sue tutele rimangono al 100% a carico del SSN, l'operatore funebre è tenuto a rispettarne le disposizioni.
Pertanto l’individuazione
di un percorso formativo obbligatorio per chi deve gestire un’attività funebre
è un’esigenza che nasce dalla tutela del cittadino dolente a cui deve essere
garantito un livello minimo di professionalità tarata sulle esigenze della
peculiare domanda del mercato ovvero delle famiglie dolenti.
3
Qualità della concorrenza:
Un
mercato strutturato su una numerosità significativa di imprese garantisce
l’esistenza del comparto stesso ma sarebbe da sprovveduti non analizzarne le
problematiche ed i problemi che ne derivano.
Una
concorrenza selvaggia e senza controllo è una iattura per qualsiasi settore, è
necessario pertanto intervenire in maniera appropriata per favorire una
concorrenza sempre più di qualità e basata sulla capacità di produrre servizi sempre
più strutturati.
E’
importante favorire ed incentivare gli investimenti in strutture quali “Sale
del Commiato” e “Case Funerarie”. In questo senso c’è molta confusione in
alcune regioni si è deciso di prevedere solo strutture definite “Case Funerarie”
il cui insediamento è reso complicato da regole spesso contraddittorie il cui
unico risultato è l’aumento del costo dell’investimento.
Bisogna
avere una visione totalmente diversa e più complessa, è necessario prevedere
due distinte strutture che possiamo chiamare come vogliamo quello che importa è
la diversità delle loro funzioni: 1) Una struttura di base che per semplicità
chiamiamo “Sala del Commiato” perché in essa è possibile gestire solo il
commiato ovvero sostituire le abitazioni e gli obitori pubblici nella gestione
del lutto.
2)
Una struttura complessa e polivalente che per semplicità chiameremo “Casa
Funeraria” che oltre a fornire servizi di base produca tutto ciò che può essere
utile in ottica funeraria, per esempio un forno crematorio, spazi adibiti a
cerimonie religiose o laiche, un “cimitero” per le urne, ecc.
L’investimento
base in “Sala del Commiato” se diffuso avrà notevoli ripercussioni sulla
qualità della concorrenza che sarà sempre più tesa ai servizi e sempre meno ai
prezzi; la possibilità di investire in strutture complesse come le “Case
Funerarie” emanciperà il comparto dalla dipendenza delle strutture pubbliche
sempre più obsolete ed inefficienti.
Un
comparto funebre strutturato su una significativa numerosità di attività
funebri dotate di Sale del Commiato e una presenza uniforme sul territorio di
strutture come le Case Funerarie permetterà al comparto nella sua interezza di
fare un salto di qualità notevole e garantirà una autonomia dal settore
pubblico mai sperimentata.
4
Sistema di controllo antiracket:
Il
racket del caro estinto è un fenomeno criminale che il comparto non è riuscito
o forse non ha mai voluto combattere, solo il lavoro degli inquirenti e delle
procure ha reso evidente a tutti la gravità e la vastità del fenomeno.
Pur
plaudendo l’attività repressiva portata avanti in questi anni dalle autorità
bisogna però prendere atto che la legge può intervenire solo quando il reato è
commesso ed il danno ormai è fatto, è importante invece prevenire questi
fenomeni attraverso un’attività di controllo a monte del fenomeno.
L’evento
lutto per questioni di tutela sanitaria prevede la comunicazione sistematica di
una serie di informazioni che rendono l’attività funebre una delle più
trasparenti possibile.
Bisogna integrare queste informazioni con altre esplicitamente antiracket e farle confluire in una banca dati generale da gestire con appositi algoritmi i quali incrociando i dati possono monitorare la situazione e allertare eventuali comportamenti sospetti. In base alla gravità dell’allerta si decide quando far intervenire gli organi inquirenti. L’obiettivo è avere un quadro della situazione aggiornato in tempo reale che permette di fare le indagini quando il racket è appena partito e non ha ancora potuto fare danni eccessivi, ma soprattutto un sistema di controllo del genere è un importantissimo deterrente per disincentivare tali attività criminali.
In occasione dell'Assemblea ANIFA 2022 che si svolgerà giovedì 30 giugno presso l'Hotel Villa Medici di Rocca San Giovanni (CH) approfondiremo i temi proposti che dovranno ispirare la futura legge nazionale sul comparto funebre.